mercoledì 18 giugno 2014

Il mio noviziato


Il mio noviziato
Colette
Adelphi, 8 €
 
Ho scoperto Colette ai tempi dell’università, ho letto diversi suoi romanzi, ma resto sempre legata alla serie di Claudine. Approfittando dell’iniziativa “Il maggio dei libri” ho acquistato, tra i tanti, finalmente anche questo breve romanzo autobiografico (datato 1936) che racconta la prima esperienza coniugale della scrittrice.
Sì breve romanzo, ma che fatica però leggerlo! E’ arzigogolato, a volte criptico – Colette rivela i retroscena dei suoi 12 anni di matrimonio (1893-1905) con lo scrittore Willy, ma è evidente che ne risente ancora un poco della sua tirannia, seppure lui sia morto già da cinque anni e da 30 vivano separati.
Dal racconto esce a sorpresa una Colette giovanissima che non aveva però nulla della personalità indipendente che, di conseguenza, si capisce assumerà solo dopo la separazione da Willy. In queste pagine è una mogliettina inesperta, impaurita dalla grande metropoli parigina in cui si ritrova a vivere (lei abituata alla campagna e alla vita bucolica) con un marito già infedele e amante della vita bohème.
Il despota Willy subdolamente la controlla, anche grazie ai 14 anni di differenza d’età, e lei finisce per sentirsi a suo agio solo tra le mura domestiche in compagnia della gatta e del cane... e ad assecondare il marito diventando un’altra dei suoi “schiavi”, che scrivevano al posto suo i romanzi e gli articoli che lo rendevano così tanto conosciuto e considerato nell’ambiente dei letterati.
Col tempo Willy introduce anche Colette nella Parigi mondana e lei comincia ad intraprendere, seppur con paura, una vita più autonoma e si appassiona alla recitazione.
E dopo aver massacrato a dovere la figura dell’ex-marito, Colette si congeda dal racconto proprio nel momento in cui avviene lo scarto che porta lei e Willy a separarsi.
“Il mio noviziato” è un’interessante lettura, seppur con qualche pesantezza di stile (e mia difficoltà nella lettura) dipinge un periodo della storia affascinante -  la Belle Èpoque – e soprattutto vi si trova messa a nudo una parte della vita di Colette. Ed è proprio l’aspetto “voyeuristico” che mi è piaciuto di più di tutto il romanzo e che ha soddisfatto tante mie curiosità.

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