domenica 22 marzo 2015

Perché essere felice quando puoi essere normale? (letture estive 2014 - 2/3)


Perché essere felice quando puoi essere normale?
Janette Winterson
Mondadori, € 9.50
 
Janette Winterson, affermata scrittrice inglese, pubblica nel 2011 questo memoir molto intenso, in cui ci racconta della sua adolescenza tormentata e della ricerca della sua personale felicità.
Cresciuta da genitori adottivi (la madre bigottissima e il padre assente), Janette prende coscienza della propria omosessualità a 16 anni e decide di abbandonare quella famiglia, difficile e indifferente, per stare con la sua ragazza.
Una presa di posizione dettata, a quella giovane età, da maltrattamenti famigliari subiti negli anni; l’allontanamento quindi le permette di affermarsi come persona e diventare donna – affrontando nel corso degli anni tante difficoltà, come la ricerca della madre biologica, il tentativo di suicidio, il perdonare il padre adottivo ritrovato da anziano.
Non sono però del tutto soddisfatta del libro, perché passa spesso dall’autobiografia all’analisi psicanalitica (pesanteeeee...) e ha dei salti temporali che mescolano il racconto o l’aneddoto di partenza.
Però penso che questo sia dovuto dal fatto che la Winterson abbia scelto di scrivere seguendo il flusso dei ricordi, a discapito di un filo logico ben delineato.
Ad ogni modo è un buon libro, commovente e ironico contemporaneamente, che da anche spunti di lettura: Janette è prima di tutto innamorata della letteratura e il suo percorso interiore è strettamente legato a quello intellettuale, che la porterà a studiare poeti e scrittori inglesi.
 
Da leggere della stessa autrice anche “Non ci sono solo le arance” (del 1985), punto di partenza di questo memoir, in cui è interessante l’analisi che Janette fa sul rapporto tra religione e omosessualità.
 

mercoledì 18 marzo 2015

Kitchen (letture estive 2014, in leggero ritardo!) 1/3


Kitchen
Banana Yoshimoto
Feltrinelli, € 7
 
Il romanzo che ha reso famosissima Banana Yoshimoto in Italia nel lontano 1991, è composto da due storie distinte che hanno come tema comune l’amore per il cibo.
Se non ci fossero l’arte della cucina e i riti quotidiani legati al cibo, i protagonisti del libro sprofonderebbero nella depressione, perché è la cucina che riesce a far superare loro momenti difficili come la morte, la solitudine e l’abbandono.
Ciò che è degno di nota sono i temi trattati, molto variegati (si parla anche di famiglia, stalking, transgender, amore, la fine dell’adolescenza, e gli altri di cui sopra), ma se dovessi dare un giudizio complessivo non sarebbe positivo: la trama è evanescente, un po’ adolescenziale, tant’è che a parte i temi ricorrenti non mi ricordo gli intrecci delle due storie!, lo stile di scrittura è troppo scarno (frasi velocissime, un sacco di chiusure quando si poteva usare un punto e virgola a spezzare un po’...), certi paragrafi sono contorti e mi sono chiesta se non fosse anche un po’ colpa di Amitrano (storico traduttore italiano della Yoshimoto).
Ma sono comunque rimasta incuriosita dai temi trattati, e siccome mia sorella è una sua grande fan e possiede TUTTI i suoi libri, sicuramente me ne farò consigliare un altro da lei.
Banana Yoshimoto nel complesso mi ha un po’ schifato (è decisamente un’autrice sopravvalutata), ma allo stesso tempo mi incuriosisce... magari col tempo riuscirò ad apprezzare anche le storie e i suoi personaggi.

domenica 15 marzo 2015

Il libro che aveva un buco


Il libro che aveva un buco
Domitelle e Jean-Olivier Héron
Motta Junior, € 9.90
 
Una famiglia di topini, che vive in un libro, affronta tante avventure quando scopre che il buco che c’è nelle pagine porta in un’altra dimensione... la nostra!
Non voglio fare spoiler, quindi vi dico soltanto che l’età di lettura di questo libro è dai 6 anni, quindi il carattere di stampa è molto grande e di facile lettura, che ha un buffissimo formato QUADRATO, che il buco nelle pagine c’è veramente e che le illustrazioni che accompagnano la storia valgono da sole tutto il libro: ricordano molto quelle di Beatrix Potter, con tanti dettagli delicati in stile Ottocentesco.
C’è anche il seguito, “Il libro che aveva due buchi”.
 
Ennesimo libro per bambini comprato PER ME!!
 
 

lunedì 2 marzo 2015

Un eremo è il cuore del mondo



Un eremo è il cuore del mondo. Viaggio fra gli ultimi custodi del silenzio
Francesco Antonioli
Piemme, € 15 

L’autore ha incontrato e intervistato diversi eremiti sparsi tra Italia, Europa e perfino Asia che hanno scelto di allontanarsi dal mondo per immergersi in una quotidianità fatta di riflessione, silenzio e vita spartana per raggiungere pienamente la propria spiritualità. Poi però scopri che essere eremita non necessariamente significa vivere isolati dal mondo, ma avere una connessione a internet, una radio, magari anche un lavoro “normale” svolto di giorno dal lunedì al venerdì...
Adriana Zarri quindi non è l’eccezione (di lei avevo già letto “Un eremo non è un guscio di lumaca”), lei stessa incontrava frequentemente ammiratori e amici, sfatando così la “credenza” che gli eremiti si isolino completamente da tutto e tutti.
Peccato che Adriana Zarri, come esempio fra ì più importanti, venga invece introdotta nel libro in maniera velocissima e basandosi poi sui ricordi dell’autore che l’aveva intervistata qualcosa come... un decennio prima!
Essendo un libro fatto di tantissime interviste, personalmente dopo un po’ ho cominciato a far fatica a tenere sveglia l’attenzione, anche per via dei difficili riferimenti teologici disseminati nel testo.
Queste sono ovviamente mie mancanze, quindi il libro ve lo consiglio lo stesso perché nonostante tutto racchiude tante storie di vita curiose e riflessioni da cui prendere spunto.

domenica 1 marzo 2015

Spilling the beans on the cat's pyjamas


Spilling the beans on the cat’s pyjamas
Judy Parkinson
Michael O’Mara Books Limited, € 6.97 
 
Per chi è appassionato di lingua inglese, consiglio questo volume che spiega le espressioni più popolari e i modi di dire anglosassoni arricchendoli con cenni sulle loro origini storiche.
Tuttavia ha alcune pecche: ho trovato un po’ noiosi i vari collegamenti tra frasi diverse perché l’autrice – forse per accelerare la stesura del libro – in casi di similititudine di modi di dire, non conclude la spiegazione ma arrivata a metà ti rimanda a un’altra pagina e così via, in questo modo è un saltare da una pagina a un’altra... poi alcune didascalie sono un po’ aride e sbrigative.
Comunque è un libro molto curioso e divertente, io non l’ho letto però tutto di seguito perché, per come è strutturato, è difficile poi ricordarsi l’emorme quantità di fatti, dati e nozioni, quindi meglio se preso come volume da consultazione e letto a più riprese.