In cerca di Goodbar
Judith Rossner
libro fuori catalogo
Negli
anni ’70 una giovane insegnante, che ha trovato il riscatto sociale diventando
economicamente indipendente e impegnandosi nel lavoro, nasconde una doppia
vita: di notte frequenta bar (tra cui il “Goodbar” del titolo, che come termine
in lingua inglese indica anche l’organo maschile...) in cui si possono incontrare
partner con cui divertirsi per una notte.
Il
libro, narrato in prima persona, segue i tormenti psicologici di una donna
emancipata ma sola, che nonostante le apparenze non riesce a trovare il suo
posto nel mondo – ad esempio per via di un’infanzia cattolica repressiva in
continuo conflitto con le libertà sessuali post Sessantotto.
Siccome
sono arrivata a leggerlo dopo aver visto il film omonimo con protagonista Diane
Keaton, sono stata influenzata da un’interpretazione cinematografica molto
coinvolgente - nonostante l’argomento tristissimo e l’angoscia di certe scene
cupe, desolanti - che dipinge un personaggio femminile molto tormentato per cui
ho provato tanta empatia.
Il
libro invece mi è risultato prolisso, noioso......
Curiosità:
il libro è basato su una storia vera, quella dell’insegnante Roseann Quinn, che
viveva sola col suo gatto in un monolocale di New York, e che la Keaton ha
interpretato egregiamente nel film di Richard Brooks.
In
conclusione, guardatevi il film!
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