martedì 10 giugno 2014

In cerca di Goodbar

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In cerca di Goodbar
Judith Rossner
libro fuori catalogo 

Negli anni ’70 una giovane insegnante, che ha trovato il riscatto sociale diventando economicamente indipendente e impegnandosi nel lavoro, nasconde una doppia vita: di notte frequenta bar (tra cui il “Goodbar” del titolo, che come termine in lingua inglese indica anche l’organo maschile...) in cui si possono incontrare partner con cui divertirsi per una notte.
Il libro, narrato in prima persona, segue i tormenti psicologici di una donna emancipata ma sola, che nonostante le apparenze non riesce a trovare il suo posto nel mondo – ad esempio per via di un’infanzia cattolica repressiva in continuo conflitto con le libertà sessuali post Sessantotto.
Siccome sono arrivata a leggerlo dopo aver visto il film omonimo con protagonista Diane Keaton, sono stata influenzata da un’interpretazione cinematografica molto coinvolgente - nonostante l’argomento tristissimo e l’angoscia di certe scene cupe, desolanti - che dipinge un personaggio femminile molto tormentato per cui ho provato tanta empatia.
Il libro invece mi è risultato prolisso, noioso......
Curiosità: il libro è basato su una storia vera, quella dell’insegnante Roseann Quinn, che viveva sola col suo gatto in un monolocale di New York, e che la Keaton ha interpretato egregiamente nel film di Richard Brooks.
In conclusione, guardatevi il film!

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