sabato 28 dicembre 2013

Cristo si è fermato a Eboli

 
Cristo si è fermato a Eboli
Carlo Levi
Einaudi, 11.50 €
 
Carlo Levi ripercorre in questo libro, pubblicato nel 1945, i suoi ricordi e le riflessioni socio-culturali sul suo periodo di confino in Meridione nel biennio 1935-1936.
Nato a Torino e formatosi intellettualmente nei più rinomati circoli e redazioni giornalistiche di Firenze, Torino e Parigi, Levi si trova costretto nel 1935, per via delle sue idee politiche, a partire per l’esilio da trascorrere in Lucania; lì si troverà a contatto con una popolazione quasi totalmente contadina, poverissima, la cui cultura è pressoché basata su credenze, usanze popolari e rimedi stregoneschi. Spiazzato e incredulo, Levi dovrà fare i conti con una società lontanissima dalla sua, abituato com’era a igiene, cibo ottimo e compagni di chiacchiere con cui parlare di politica e medicina... Riuscirà a interagire e ad allacciare una sorta di confidenza con i contadini “ottusi”?
Leggetelo! Ma solo per accorgervi che “Cristo si è fermato a Eboli” è un romanzo molto sopravvalutato, perché la stessa situazione di vita precaria e arida la si poteva trovare in quegli stessi anni anche al Nord: ad esempio nelle zone rurali della pianura Padana, in cui si coltiva tutt’ora il riso, entrambe le mie nonne (nate nel 1925 e nel 1929) sono cresciute con le loro famiglie (di 8 persone la prima e di 5 l’altra) in un’unica stanza che faceva da camera da letto, cucina e ricovero per le bestie, quali galline e conigli; la mia bis-bisnonna materna era conosciuta in famiglia per essere una “segnùna” (non so tradurre il termine in italiano), cioè colei che è a conoscenza di particolari gesti e segni fatti con le mani per alleviare dolori e paresi agli arti e in tutto il corpo. Le mie nonne inoltre hanno sofferto di denutrizione, pidocchi, tifo e sono riuscite a imparare a leggere e a scrivere senza aiuti esterni alla scuola, dato che tutti e quattro i miei bisnonni erano analfabeti. Solo raggiunta l’età per lavorare (11 anni), con uno stipendio in più in famiglia (oltre a quello dei genitori), a sostenere i fratelli più piccoli, le cose sono molto migliorate.
Quindi, davvero Cristo si è fermato a Eboli? Secondo me si era fermato molto prima, sulle Alpi svizzere...
 
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mercoledì 20 novembre 2013

Il buio oltre la siepe [letture estive 2/3]



Il buio oltre la siepe
Harper Lee
Feltrinelli, 8 €

Lo lessi per la prima volta a 14 anni e rimase nella mia memoria come un libro commovente che mi fece capire il concetto di diversità e razzismo.
Ma riletto quest’estate a 32 anni suonati, e nonostante Barack Obama “urli” in quarta di copertina che consiglia (appunto) questo romanzo contro ogni razzismo e discriminazione, devo ammettere che non mi è piaciuto. Non metto in dubbio la valenza sociale della storia in sé, pubblicata per la prima volta nel 1960, in un periodo della storia americana che vide una lunghissima serie di manifestazioni e battaglie pro-diritti civili, ma a parer mio a livello narrativo è un miscuglio di ricordi ed episodi d’infanzia di due fratellini che semplicemente crescono, si fanno più consapevoli e lasciano per sempre il tempo dell’infanzia.
I concetti di diversità e razzismo ci sono, ben spiegati, ma occupano un 20% del racconto totale, in una narrazione piatta e lentissima. Ci sono tantissimi spunti di riflessione, come il rapporto con i genitori, l’importanza del vivere in sintonia reciproca con gli altri, ecc... ma sicuramente la mia “maturità” (ahahah!!)  culturale a distanza di 18 anni, mi ha fatto notare alcune pecche, dato che ad esempio gli argomenti di riflessione sono trattati in maniera superficiale e sempliciotta.
E quindi mi chiedo: ma Barack Obama non ha trovato davvero nient’altro da consigliare sull’argomento?

6/10

giovedì 14 novembre 2013

Bassure [letture estive 1/3]



Bassure
Herta Müller
Feltrinelli, 8 €

Anche quest’anno vacanze a settembre! E prima di partire ho cercato in libreria delle letture maneggevoli da portarmi dietro con facilità. Una delle scelte è caduta su questo piccolo romanzo pubblicato per la prima volta nel 1982 in Romania, da un’autrice che poi nel 2009 ha vinto anche il Nobel per la Letteratura (e io che ero rimasta a Doris Lessing!). A fare da voce narrante è la bambina protagonista, alter ego della scrittrice, che in 19 capitoli ci presenta la sua famiglia, l’ambiente e la società rurale in cui vivono e la sua crescita da adolescente a donna che lavora.
I soggetti di ogni capitolo non sono però il frutto di ricordi spensierati e nostalgici, ma al contrario mettono in evidenza le bassezze (bassure appunto) della vita quotidiana e dei rapporti famigliari: c’è tantissima solitudine ed isolamento nei personaggi che entrano in scena nei racconti; la natura e gli animali onnipresenti, e in stretto legame con la bambina protagonista, si spingono oltre la bellezza bucolica e diventano mostruosi, sinistri (i funghi sono velenosi, il cane abbaia perché è terrorizzato, i gerani fioriscono come fiori di carta, la nebbia forma una foschia torbida, la notte che avviluppa il paese è nera e cupa, ecc.).
Indubbiamente è un libro ben scritto, pieno di metafore che vanno lette attentamente, ma l’atmosfera che permea ogni pagina mi ha lasciato addosso un grande senso di disagio...
Ne uscirebbe un bel film stile francese, di quelli minimalisti dei fratelli Dardenne, chissà!

7/10

giovedì 10 ottobre 2013

La mia mamma è perfetta


La mia mamma è perfetta
Mathilde Bonetti
Sperling & Kupfer, scontato a 1 €!!
 
Trovato al supermercato nei cestoni dei libri fuffa a 1 € (prezzo di copertina 10 €), questo libretto mi aveva attirato subito per le belle fotografie in bianco e nero degli anni ’40- ’50 provenienti dall’archivio Getty Images.
Il libricino è infatti un alternarsi di frasi dedicate alla mamma con accompagnamento fotografico. 
 

Ma l’accostamento è ironico e bizzarro perché il libro elogia la mamma contemporanea, quella che ad esempio prepara cibi surgelati e si dimentica di passare l’aspirapolvere, e la associa alle fotografie patinate degli anni Cinquanta  


 
che mostrano uno scenario domestico praticamente ormai lontanissimo: tavole impeccabili, frigoriferi lucidissimi e in ordine, attenzioni a non finire.
I ritmi quotidiani sono cambiati ma il libro si conclude precisando che la mamma è rimasta uguale, negli anni, per l’affetto che sa dare al suo bambino.
E’ un libretto molto carino, soprattutto per la scelta delle fotografie. Che bello quando mi capita ancora di trovare queste occasioni tra i libri in svendita!
 
 8/10

domenica 6 ottobre 2013

Un eremo non è un guscio di lumaca


Un eremo non è un guscio di lumaca
Adriana Zarri
Einaudi, 19.50 €

L’anno scorso avevo assistito alla presentazione del saggio “Un eremo è il cuore del mondo” di Francesco Antonioli, composto da diverse interviste ad eremiti sparsi nel mondo. Adriana Zarri era fra gli intervistati e mi aveva molto incuriosito la sua scelta di vita, soprattutto perché sola, ma coraggiosa e convinta.
Suora laica, Adriana Zarri nel 1975 sceglie l’eremitaggio in un vecchio casale piemontese, però non come isolamento dal mondo ma come maggior comunione e vicinanza a Dio e agli uomini: “Perché nella solitudine si ha il momento privilegiato dell’incontro”. Gli scritti raccolti in questa autobiografia raccontano della sua vita quotidiana divisa tra il lavoro nei campi per autosostentamento, la cura agli animali (e ai gatti, suoi prediletti) e i lunghi momenti di preghiera e riflessione; ma non mancano occasioni di condivisione con amici e “ammiratori” che giungono in campagna per trovarla e conoscerla.
Adriana, essendo stata anche teologa, impronta i suoi articoli con termini e ragionamenti che ho trovato in alcuni punti un po’ ostici... Comunque è un testo che riprenderò più avanti, con maggiore approfondimento, perché è un libro poetico e ti fa capire che ognuno di noi deve prima o poi staccarsi, anche solo per un attimo, dal consumismo e dalla vita frenetica per capire cosa conta davvero ed essere in pace con gli altri e con se stessi.

8/10

venerdì 13 settembre 2013

L'amica geniale



L'amica geniale
Elena Ferrante
Edizioni E/O, 18 €

Elena e Lila sono le protagoniste di questo romanzo di formazione ambientato nel secondo dopo guerra, abitano in un rione popolare di Napoli e sono legate da una forte amicizia; l’argomento principale del romanzo è infatti l’analisi del rapporto affettivo che si può instaurare tra due persone dall’infanzia fino all’età adulta. Intanto durante la narrazione seguiamo anche la vita quotidiana del caotico quartiere, diviso nettamente tra ricchi e poveri, buoni e cattivi, e centro di faide e ripicche decennali tra le famiglie più influenti. Spicca la notevole analisi psicologica e la fluidità del racconto, mai noioso.
Dato il finale aperto, mi trovo in trepida attesa del seguito, “Storia del nuovo cognome”, acquistato su internet!

8/10

lunedì 19 agosto 2013

Una pace perfetta



Una pace perfetta
Amos Oz
Feltrinelli, 9.00 €

Nell’inverno del 1965 Yonatan, residente in un kibbutz israeliano, decide di abbandonare tutto – moglie, cane, lavoro, casa, amici – e di cercare altrove se stesso. Forse in quelle città moderne e caotiche di cui lui vede da lontano le luci, o forse verso il deserto con la sua forza rigeneratrice.
Ma l’arrivo improvviso di un giovane che chiede di entrare a far parte anche lui della comune, sconvolgerà i suoi piani e la vita di gran parte dei membri del kibbutz.
La trama del romanzo é semplicissima, il suo andamento è decisamente monotono, quello che ne dà sostanza è invece l’enormecostruzione psicologica dei personaggi – divisi in due gruppi, i giovani e gli anziani, entrambi con i loro sogni e le delusioni, in un eterno contrasto generazionale -  e la descrizione di com’è vivere in un kibbutz (il suo credo sociale e politico, la suddivisione dei lavori stagionali e annuali, i rapporti interpersonali fra i membri, le attività extra-lavorative, la sua amministrazione, ecc.), ed è proprio il kibbutz stesso a prendere la parola e a farsi narratore di tutta la vicenda.
Nonostante l’interesse per i temi trattati nel complesso però è un libro che non decolla, è lentissimo e ho quasi tirato le cuoia per finire di leggerlo! Inoltre Oz ha il vizio di dare per scontato che qualsiasi lettore conosca alla perfezione la storia di Israele e i conflitti bellici di cui è stata centro, ma dato che per me non è assolutamente così e stata una sofferenza capirci qualcosa...
Questa è stata la prima volta in cui ho affrontato un libro di Oz, ed era stato il caso ad avermi fatto acquistare questo romanzo: in libreria spiccava tra tutti, con quella bella fotografia dai colori tenui di una famiglia felice.
Ho preso comunque nota di altri due titoli di Oz: “Una storia di amore e di tenebra” e “La scatola nera”. Passerà del tempo però prima che mi decida a prenderne almeno uno!

6½/10

martedì 6 agosto 2013

Il Signore della Notte


Il Signore della Notte
Tanith Lee
Libra Editrice, edizione fuori catalogo
In un'epoca remota, quando gli dei vivevano ancora a contatto con l'uomo, Il Signore della Notte vive sottoterra con i suoi accoliti e ha il potere di dominare gli umani terrestri rendendoli suoi schiavi e burattini a piacimento.
Da questo personagggio e dal suo Regno del Male si dipana un viaggio attraverso un mondo fantastico, un susseguirsi di storie concatenate fatte di violenza, invidia, amore, morte, metamorfosi, sesso, nascite, inganni, lussuria... tutti i vizi capitali sono raccontati in questa lunghissima storia, che divisa in capitoli deve molto alla struttura delle tragedie greche e ai classici tòpoi narrativi delle fiabe.
Consiglio vivamente questa lettura, soprattutto se amate il fantasy, ma lo cercate con un tocco di classe e di maturità stilistica: Tanith Lee è in grado di creare scenari e intrecci fantastici molto suggestivi! Tant’è che assocerei il suo stile anche alla mitologia e alle leggende, con l’aggiunta di un pizzico di trasgressione.
Devo precisare che questo libro è in realtà composto da due volumi distinti, che danno inizio alla serie “Tales from di Flat Earth”: “Night’s Master” e “Death’s Master”, che l’editore italiano sottolinea nell’introduzione essere stati pubblicati divisi negli Stati Uniti (il primo nel 1978 e il secondo nel 1979), per via della loro mole, scomoda e proibitiva. In effetti i due volumi inisieme sfiorano le 900 pagine, ma è un vortice avvincente, che non ti annoia mai.

8½/10