sabato 22 novembre 2014

Il blu è un colore caldo


Il blu è un colore caldo
Julie  Maroh
Rizzoli – Lizard, 16 €
 
Ho scoperto questo graphic-novel tramite il film omonimo che ho visto al cineforum diversi mesi fa; quello che le due opere raccontano è il percorso di crescita, nell’arco di circa quindici anni, di una giovane ragazza francese che scopre, in maniera sofferta, la propria identità sessuale e si innamora ricambiata di una donna poco più grande di lei.
Viene affrontato tutto il contorno sociale e famigliare di questa relazione: il rapporto (molto conflittuale) con i genitori e le amicizie adolescenziali, fino all’impegno politico in concomitanza con la vincita di Sarkozy alle elezioni del 2007.
Al di là di un tipo di disegno piuttosto grossolano, che sinceramente non credo sia il punto forte di tutto il fumetto, e di certi intrecci della trama un po’ troppo facili e sbrigativi (e altri veramente TROPPO tragici...), la storia mi ha molto colpito e appassionato. Trovo che chiunque si possa immedesimare nelle difficoltà di crescita di un’adolescente, tutti ci siamo passati, indifferentemente dalle tendenze sessuali.
Interessante notare le modifiche apportate alla trama dal regista del film: sullo schermo il discorso è molto più ampio e arriva a far capire in maniera ancora più efficace cosa voglia dire vivere in una società che ghettizza i “diversi” e che ne condiziona, a loro discapito, i comportamenti.
Vi consiglio il graphic-novel, ma ancora di più il film, di cui spero venga fatto un seguito.

domenica 16 novembre 2014

Se questo è un uomo



Se questo è un uomo
Primo Levi
Einaudi, 10.50 €
 
Nemmeno a scuola avevo letto questo classico, per fortuna, dico ora, altrimenti non avrei colto la profondità delle analisi di Primo Levi. La sua esperienza come internato nel campo di Auschwitz è raccontata con tanta lucidità e sofferenza, che ne ho trovato la lettura molto angosciante.
Non è la prima testimonianza sull’argomento che leggo, ma questa è stata davvero difficile assimilarla, per il forte impatto emotivo che mi ha dato, ed è stata un’esperienza importantissima che mi ha fatto scoprire nuove sfaccettature su cos’era la vita in un lager. In particolare il perché non c’era aggregazione e aiuto reciproco fra gli internati: Primo Levi racconta infatti che gli oppressi non si univano tra loro né per resistere né per sopportare insieme la prigionia, perché farlo avrebbe comportato la fine della sopravvivenza. Si viveva quindi soli.
Ecco, questo è un libro che DEVE essere letto, possibilmente per propria iniziativa e non come lettura “imposta” dalla scuola, altrimenti prevarrebbe il dovere di fare un riassunto, un commento, ecc...