Gli occhi gialli dei coccodrilli
Katherine Pancol
Dalai Editore, 19 €
La storia inizia con due sorelle - una ricca e viziata, l’altra cornuta povera e mazziata - che cercano un riscatto nella vita, mentre ci vengono raccontate anche le storie dei loro genitori, della vicina di casa, delle rispettive famiglie, ecc...
Questo libro è un’infilata di cazzate dietro l’altra, e in più è un concentrato di tutto quello che nella vita reale NON potrà mai accadere: va bene che la ruota gira per tutti e che chi fa sempre lo stronzo poi la pagherà cara, ma il riscatto roseo degli sfigati è davvero inverosimile.
4/10
Un karma pesante
Daria Bignardi
Mondadori, Scrittori italiani e stranieri, 18.50 €
Eugenia Viola racconta la sua vita sostenendo di avere un gran malessere che la condiziona fin dall’età giovanile, un “karma pesante” le fanno notare a un certo punto del libro. Sostanzialmente è una spacca maroni a cui non va bene nulla, salvo avere una buona entrata economica, un lavoro da regista acclamata, disponibilità di fare viaggi e vacanze quando capita, la possibilità di poter crescere le proprie figlie senza lasciarle dai vicini di casa o alla baby-sitter e quindi di poter fare, oltre che la lavoratrice, anche la mamma quasi a tempo pieno.
Una così come può avere difficoltà di vivere, insoddisfazione e attacchi di panico???
A me queste cose mi fanno venire un nervoso...!
In 212 pagine a Eugenia accade di tutto, una botta di fortuna dietro l’altra, cambia compagno di letto ogni due capitoli (salvo però le parole amoree sesso non apparire praticamente mai nel libro, Eugenia “dorme” con i suoi amanti e basta - cos’è, la Bignardi è reticente a certi argomenti troppo intimi?), accenna di aver avuto un passato borderline, un rapporto incompiuto col padre, un fidanzatino tossico, un’attività da taccheggiatrice di centro commerciale, un negozio di cravatte a Londra, il desiderio di maternità a tutti i costi (che tristezza leggere “Voglio un figlio e mi devo trovare un uomo, qualsiasi esso sia”), fama, bella vita, ecc... ma la Bignardi butta dentro troppi argomenti, troppe analisi spicce e per la brevità del romanzo (duecento pagine stranamente fin troppo scorrevoli, con impaginazione per non vedenti) non riesce a dare un filo logico a tutta la storia, a spiegare perché il suo personaggio debba avere per forza un problema di insofferenza cronica.
A parer mio una cosa certa è che Eugenia non c’ha proprio un cazzo da lamentarsi e a pagina 210 all’autoanalisi alla Marzullo “Mi piace come ho vissuto fin qui?” si permette PURE di rispondersi “Più o meno”.
Più o meno?!?!?
Superficiale
Ciao! Il caso Jane Eyre che io ricordi non è noioso, anche se devo ammettere che non riuscirei a leggere due libri di Fforde di seguito, sono troppo rocamboleschi, dopo una lettura bisogna prendere il fiato. Comunque visto lo stile particolare, può anche darsi che non sia il tuo genere! Ecco il commento che avrei voluto postare l'altro giorno, era questo: temo di averti consigliato io il libro della Pancol! :D Mi dispiace! Ma a parte gli scherzi, ho visto che hai dato dei voti davvero bassi praticamente a tutti libri recensiti! E' perché vuoi essere molto fiscale sul valore letterario delle opere oppure davvero sono state tutte esperienze negative? E' angosciante il pensiero che tu abbia passato un'estate a leggere libri che non ti sono piaciuti, forse devi smettere di seguire i consigli altrui! ;D
RispondiEliminaOh no, i consigli degli altri li trovo comunque utili, mi diverte fare esperienze nuove, al di là del mio giudizio finale!
RispondiEliminaE a proposito di quest'ultimo, i voti sono stati bassi perché i libri hanno cozzato esclusivamente col mio gradimento personale. Infatti ho smesso da tempo di fare la "criticona letteraria". ;)
Io a volte trovo un po' difficile non fare la 'criticona letteraria' specialmente su libri molto noti, però cerco sempre di dare un giudizio totalmente personale, come te! D'altronde l'importante è proprio divertirsi, giusto?
RispondiElimina